SS. Crocifisso
Un’idea di fondo proposta dal giovane Ingegnere Giorgio Olori di Porta Romana ha ispirato la realizzazione del presepe edizione Natale 2011. Si è cercato di affidare il messaggio della Natività ad una visione contestuale.
Al centro dell’impianto, le mura di Gerusalemme. Al centro la grande porta di Damasco, la più importante e la più bella tra le sette porte della città, domina la scena, lasciando intravedere all’interno le costruzioni edificate in perfetto stile con fedeltà e nelle opportune proporzioni.
Le opere murarie sono state realizzate meticolosamente mattone per mattone, modellate secondo le tipologie abitative del tempo insieme alla imponente porta.
Poi le botteghe artigiane, con una vasta riproposizione di mestieri. Ed il paesaggio d’incanto della Notte Santa, le colline punteggiate dai casolari dei pastori e nello sfondo le montagne proiettate verso il cielo stellato.
Un insieme realistico e fantastico nello stesso tempo, con le classiche figure che animano l’ampia valle dove in disparte , al di fuori delle grandiose mura,
la piccola semplice umile capanna della natività, in contrapposizione alla sontuosità del paesaggio terreno.
E’ il miracolo che si ripete e che desta sempre nuova meraviglia è la nascita di Cristo nella misera stalla dei pastori, collocata come vuole la sacra narrazione, fuori della cinta muraria della città. E si eleva sempre, pieno di fede, l’inno degli angeli scesi dal cielo che cantano“ Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace agli uomini di buona volontà.”
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Al centro dell’impianto, le mura di Gerusalemme. Al centro la grande porta di Damasco, la più importante e la più bella tra le sette porte della città, domina la scena, lasciando intravedere all’interno le costruzioni edificate in perfetto stile con fedeltà e nelle opportune proporzioni.
Le opere murarie sono state realizzate meticolosamente mattone per mattone, modellate secondo le tipologie abitative del tempo insieme alla imponente porta.
Poi le botteghe artigiane, con una vasta riproposizione di mestieri. Ed il paesaggio d’incanto della Notte Santa, le colline punteggiate dai casolari dei pastori e nello sfondo le montagne proiettate verso il cielo stellato.
Un insieme realistico e fantastico nello stesso tempo, con le classiche figure che animano l’ampia valle dove in disparte , al di fuori delle grandiose mura,
la piccola semplice umile capanna della natività, in contrapposizione alla sontuosità del paesaggio terreno.
E’ il miracolo che si ripete e che desta sempre nuova meraviglia è la nascita di Cristo nella misera stalla dei pastori, collocata come vuole la sacra narrazione, fuori della cinta muraria della città. E si eleva sempre, pieno di fede, l’inno degli angeli scesi dal cielo che cantano“ Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace agli uomini di buona volontà.”
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